Nonostante la crisi e i conseguenti tagli al bilancio familiare, gli italiani sembrano non rinunciare a un’alimentazione sana che vede un consumo giornaliero di frutta e verdura e settimanale di prodotti ittici.
Secondo la Global Survey of Fresh Food realizzata da Nielsen, il 23% degli italiani compra frutta e verdura tra le 4 e le 6 volte a settimana (contro il 19% della media europea) ed il 37% consuma due volte al giorno frutta e verdura, contro il 31% della media europea. Trend positivo anche per il pesce: negli ultimi 7 anni – afferma Federcoopesca – la quantitaàdi prodotto acquistato dalle famiglie italiane è aumentato del 13%, contro +4% delle produzioni agroalimentari in generale.
Il Movimento Difesa del Cittadino e il Codacons hanno rilevato, nel primo trimestre 2013, i prezzi di molti prodotti di ortofrutta e ittici nelle città italiane oggetto del progetto Famiglie&Consumi, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il canale di distribuzione più conveniente sono i mercati rionali, almeno per quanto riguarda l’ortofrutta. Nel caso dei prodotti ittici, infatti, i risultati sono molto eterogenei. In particolare, acquistare frutta e verdura in un mercato rionale rispetto la grande distribuzione o alla frutteria può costare il 13% in meno. Nei mesi scorsi il risparmio aumentava: a febbraio la differenza era del 21% e a gennaio del 39%. Lo scarto maggiore è stato registrato a gennaio presso le città del centro con un taglio sulla spesa di circa il 60%.
A livello territoriale è il Centro la zona più cara sia per l’ortofrutta che per i prodotti ittici. Un risparmio di circa il 30% si può ottenere comprando frutta e verdura al Sud rispetto che al Centro. A febbraio comprare il pesce al centro costava il 64% in più contro il 58,5% di gennaio. A marzo diminuisce la differenza tra le tre aree territoriali anche se il Centro rimane la zona più costosa dove fare la spesa.