L’epidemia di epatite A correlata al consumo di frutti di bosco surgelati è tuttora in corso. Lo comunica il Ministero della Salute nell’ultimo aggiornamento sull’evoluzione dell’epidemia annunciando la collaborazione dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) che sta lavorando a stretto contatto con la direzione generale “Salute e consumatori” della Commissione europea, con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e con gli Stati membri.
Sulla base delle indagini di tracciabilità l’ipotesi della diffusione di casi di epatite A è quella di una contaminazione a livello di raccolta/produzione correlata a frutti di bosco. Le informazioni di tracciabilità raccolte ed analizzate fino al momento non indicano una fonte comune di contaminazione dei mix di frutti di bosco surgelati. È quindi molto probabile che la contaminazione sia avvenuta a livello di produzione primaria dei frutti di bosco o in un punto della filiera di lavorazione e/o distribuzione degli stessi, ma tale ipotesi deve ancora essere supportata da ulteriori evidenze.
In attesa di una certa individuazione della causa il Ministero ribadisce importanti raccomandazioni ai consumatori:
- consumare i frutti di bosco congelati/surgelati solo cotti, facendoli bollire (100°) per almeno 2 minuti.
- utilizzare i frutti di bosco surgelati solo per preparazioni portate a 100° (temperatura di ebollizione) per almeno 2 minuti, ad esempio salse o marmellate
- non impiegare i frutti di bosco crudi per guarnire i piatti (ad esempio la superficie di una crostata, semifreddi, yogurt ecc.)
- lavare accuratamente i contenitori e gli utensili usati per maneggiare i frutti di bosco scongelati.
Sul sito del Ministero della Salute è inoltre possibile rilevare tutti i lotti ritirati e richiamati dal mercato.
A cura di Silvia Biasotto