Nel corso del 2013, il sistema di allerta comunitario ha trattato 3136 notifiche. Nel 2012 le notifiche trasmesse attraverso il RASFF sono state 3434, mentre nel 2011 sono state 3721. Si evidenzia, quindi, una diminuzione del 8.7% rispetto al precedente anno, mentre la diminuzione tra il 2012 e il 2011 è risultata essere pari al 7.7%. In particolare, 2649 notifiche hanno riguardato l’alimentazione umana (2820 lo scorso anno), 262 l’alimentazione animale (325 nell’anno 2012) e 225 la migrazione di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. La Commissione ha, altresì, trasmesso 38 News. Il numero delle News è considerevolmente aumentato rispetto allo scorso anno.
Oltre ai controlli ufficiali svolti sul mercato, il 4% delle notifiche sono state attivate a seguito di lamentele dei consumatori, il 13% hanno riguardato le segnalazioni di risultati sfavorevoli effettuati in autocontrollo dalle ditte, mentre l’1% sono collegate ad intossicazioni alimentari.
L’Italia dimostra ancora di svolgere un intenso lavoro di controllo: è infatti il primo Paese membro nel numero di segnalazioni inviate , con un totale di 534 notifiche (pari al 17%). Dopo l’Italia vi è il Regno Unito (332), la Germania (330), seguite da Paesi Bassi, Francia, Spagna, Belgio e Polonia. Lo Stato che invece ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non regolari è la Cina (446), seguita dall’India e dalla Turchia, rispettivamente con 250 e 218 segnalazioni .
Tra i contaminanti microbiologici, un elevato numero di notifiche riguardano ancora il riscontro della Salmonella (482 notifiche contro le 409, 396 e le 338 segnalazioni dei tre anni precedenti). I contaminanti chimici più frequentemente notificati attraverso il RASFF sono i residui di fitofarmaci, seguiti dalle micotossine e da migrazioni di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti.
Per quanto riguarda l’anno 2013, le principali irregolarità sono state riscontrate nei prodotti della pesca, nella frutta e vegetali, nella frutta secca (principalmente per micotossine, attraverso respingimenti della merce ai porti), e nella carne escluso pollame.
Il caso della carne equina ed Epatite A nei frutti di Bosco
Una problematica avvenuta nel corso dell’anno ha riguardato la presenza di DNA equino non dichiarato in etichetta. La Commissione europea ha chiesto agli Stati membri di adottare un “Piano coordinato di controllo volto a stabilire la prevalenza di pratiche fraudolente nella commercializzazione di determinati prodotti alimentari”.
In Italia il Piano ha riguardato l’individuazione, in prodotti commercializzati e/o etichettati come contenenti carni bovine , la ricerca di fenilbutazone nelle carni equine.
Con l’avvio dei controlli effettuati attraverso il RASFF vi sono state 87 notifiche per presenza di carne equina. Tra le suddette notifiche solo 4 si riferiscono alla presenza di fenilbutazone e risultano essere state trasmesse dalla Gran Bretagna. Complessivamente le notifiche riguardanti l’Italia sono state 8. Tra queste, 6 risultano trasmesse dall’Italia e riguardano diverse tipologie di paste farcite mentre le restanti 2 sono state trasmesse dalla Francia. Un’altra notifica, trasmessa sempre dall’Italia, riguarda invece polpette congelate dalla Francia. Infine, sono pervenute ulteriori 9 segnalazioni riguardanti la presenza di carne equina in prodotti di origine nazionale e commercializzati solamente in Italia (paste farcite, sughi e macinati di carne).
I dati delle notifiche pervenute al Ministero della salute, integrati con i dati del Sistema Epidemiologico Integrato dell’Epatite Virale Acuta (SEIEVA) dell’Istituto superiore di sanità (ISS), hanno mostrano, da gennaio 2013, un importante incremento del numero dei casi di epatite A, rispetto agli anni precedenti. A seguito di tale aumento di casi umani di epatite A, osservato soprattutto nelle regioni del
centro-nord Italia, il Ministero della salute ha attivato una task force composta da esperti dello stesso Ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (IZSLERL), Centro di referenza nazionale dei rischi emergenti in sicurezza alimentare Il bio e i controlli, un giorno da ispettore di certificazione. Il Ministero ha consultato le associazioni di categoria interessate, gli Assessorati regionali e porta avanti una attività di informazioni ai consumatori sulla prevenzione dell’Epatite A.
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